Congiunzioni di stelle

A piedi nudi, seduti sui gradini di un porticato con la testa rivolta in su, al cielo, la notte il cui buio estremo è contrastato solo dalla luce delle stelle. Con il dito si iniziano a indicare congiunzioni tra una stella e l’altra, creando nuove costellazioni, solo nostre, intime e pure.

Da questa immagine prende vita il racconto di Serena Papait a Design Stories. La sua visione del cielo, terrestre e bidimensionale, è diventata un disegno origami da cui poi è nata la lampada Starlight.

Il disegno ha una forma esile, discreta che non crea luce, ma ombre e riflessi.
Il gioco di vuoti e pieni, nel costante contrasto tra luce e buio, dona all’ambiente in cui Starlight è inserita un’atmosfera privata in cui il tempo si arresta. La lampada nasconde infatti la fonte luminosa inglobandola nel disegno stesso grazie alle sue linee in cui sono applicate le strip led. Si sono scelte finiture in non-colori, perché la luce indiretta di Starlight li avrebbe assorbiti e fatti svanire. La lamiera piegata e il taglio laser hanno equilibrato gli spessori donando a questo oggetto una fine presenza. La designer Serena Papait riflette sul processo di creazione: “si sottrae fino ad arrivare all’estrema sintesi del prodotto, così quel che rimane è solo emozione”.

Starlight cambia a seconda della posizione da cui viene vissuta, come le stelle differenti osservate dall’emisfero australe e da quello boreale. Sono prospettive e punti di vista di un oggetto in cui la luce è libera di potersi esprimere concedendo alla stanza in cui viene posizionata, uno sguardo all’universo.

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